mercoledì 14 agosto 2013

I miei fratelli pt3

I miei confratelli hanno molte facce.
Per quanto figli della stessa mamma, i generi mutano. Ci sono testi che sostengono ciascuna anima abbia la propria storia e che soprattutto abbia la propria autonomia vitale. Come dire che non sono i genitori a trasferirti qualcosa di loro ma l'anima stessa a scegliere un determinato contenitore, madre, per inserirsi in un corpo e manifestarsi per ciò che è.
Solo che, spesso, i genitori, questo non lo sanno e mettono mano nello sviluppo di quel corpo e della sua anima con i risultato di soffocare l'essenza stessa di quell'anima.
Non a caso molte volte le vite esplodono e lo fanno perchè quell'anima guida vuole svolgere il suo ruolo per cui è nata.
Non deve soprendere la vita di certi poeti o artisti, delle loro follie o dei loro geni.
Non dipendono da chi li ha generati ma sono esclusivamente ciò che devono essere per elezione.
Così dicono, almeno.
Non so a chi credere, se alle teorie cristane o a quelle cosmiche.
Credo più alle seconde, in realtà.
E lo crede anche il mio fratello Istinto.
Lui, che poco c'entra con i primi due, al contrario di essi, non si pone domande e va dove sente di dover andare.
Lui è quello che ha sofferto di più la prepotenza dei primi due.
Si è fatto da parte e si è quasi lasciato soffocare.
Ma ora no, con la scusa di aiutare nella lotta contro masochismo, ha tirato fuori tutto di sé, ha urlato con voce potente.
Lui è quello che non si mette limiti. Lui pensa che far l'amore, per esempio, sia solo far l'amore, una meccanica oliata da sapori e liquidi che consente all'anima di ingrandirsi fino al soffitto. Lui le donne le guarda e le vuole toccare tutte perché sa che in quel tocco c'è tutto, c'è il senso della vita stessa. L'emozione, la sopresa, l'incanto sono tutte caratteristiche di cui non può fare senza.
Per lui la vita è piacere per il gusto del piacere in sé.
Lui mi fa mettere le mani addosso, me le fa mettere addosso ad altri, per cercare quell'attimo finale in cui c'è tutto l'universo.
Lui mi fa cambiare strada, mi fa dire OH!!, mi fa sorridere per il gusto di farlo.
Lui lo chiamano perverso tutti quelli che non sanno cosa sia il piacere.
Lui mi fa saltare su un piede sopra una corda tesa nel vuoto; mi cambia i lineamenti del viso; mi accende gli occhi.
Lui c'è, si fa sentire, di continuo.

martedì 13 agosto 2013

i miei fratelli pt2

C'è il fratello Senso di Colpa che è in parte alleato con Masochista o almeno lo è solo in certe occasioni, in genere quando quest'ultimo si fa un po' da parte e lui crede che mettendosi nel mezzo potrebbe trarne benefici uguali.
Senso di colpa ama molto mia madre e teme mio padre.
Senso di colpa mia madre lo ha partorito dieci secondi prima di me e lui per il tempo necessario, è rimasto attaccato a me fino a prendere di me la forma.
SdC mi si è spalmato addosso così bene che per molto tempo guardandomi allo specchio, ho visto qualcuno a cui credevo di somigliare.
Poi, poco tempo fa, è accaduto qualcosa.
Ho sentito come uno strappo, una grossa lacerazione da qualche parte in me, sai quegli strraapp che ogni tanto fanno suicidare parti sensibili dei tuoi abiti? Che nello spazio dello strraaapp cogli l'inellutabilità di quel suono e della conseguenza che porterà con sé. Un attimo prima eri di fronte a persone completamente a tuo agio e pochi secondi dopo tutto svanisce e devi lottare con quell'ulcera che non sai negare.
Ecco è accaduta la stessa cosa.
Un baleno e ho sentito come una scossa, come se stessi perdendo qualcosa di non definito in me ma che mi faceva modificare l'equilibrio fino ad allora percepito come tale. E poi, passando di fronte lo specchio, scoprire un volto che non conoscevo così, che non avevo mai visto. Ma ancora peggio, voltandomi, trovarmi di fronte un'immagine con lo sguardo incredulo e fisso su di me che tentava di ostacolarmi il passo, mettendosi di schiena e con le braccia larghe, cercando di infilarsi nuovamente in me.
Ma niente da fare. Sguardo spaventato su di me e viso contrito, il mio, a guardare lui.
Chi abbasserà per primo lo sguardo, chi cederà il passo? Io o quel bastardo di SdC?

lunedì 12 agosto 2013

I miei fratelli

Io, grazie al cielo, ho solo un fratello di sangue che ha sette anni più di me, fa il nutrizionista ma è un puro osservante dell'onestà intellettuale e pertanto è un nutrizionista povero. Ma del resto la purezza ci accomuna e la povertà quasi.
Invece gli altri miei fratelli sono personaggi scomposti e scorbutici, quasi mai in sintonia tra loro, spesso alle mani.
Non sono molti, sebbene sembrano volersi riprodurre di continuo tra loro, ma sono tosti.
Fino a poco tempo fa, diciamo un paio di anni, li ho tenuti a bada: ora non riesco più.
Evidentemente le forze mi sono venute meno.
Il più stronzo di tutti è quello masochista.
Quello per cui non solo il bicchiere è mezzo vuoto ma è perfino bucato sul fondo ed è stato leccato da un sieropositivo all'ultimo stadio.
E' il più prepotente della famiglia.
Spesso ci lascia fuori di casa tutti. Crede di essere il solo con il diritto di sapere le cose, di deciderle, di manifestarle.
E' tanto feroce nel suo linguaggio, da convincerci della nostra inettitudine.
Ci sussurra nelle orecchie di continuo che ci sono cose giuste e cose sbagliate ma quelle giuste non ce le fa emergere mai
perchè, dice lui,  quelle sono solo la normalità e la normalità non si esalta. E può perfino essere precaria.
Lui lavora sulle cose sbagliate ,e per lui, tutto è sbagliato perchè se fosse giusto non se ne dovrebbe neppure parlare ma visto che gli tocca di parlarne, è per forza sbagliato.
Pensa che era quello che a quindici anni voleva farmi terminare la vita su questa terra. E come insisteva! Sei una nullità, diceva,
non sei buono a nulla, che ci fai qui!
Pensa che qualche volta voleva farmi prendere il treno ma mica come passeggero, no no, come respingente, come carne trita sotto le ruote ferrate. E' stronzo ma come tutti gli stronzi se la fa sotto se qualcuno lo prende di petto. E così per molto tempo se ne è stato bravino, ogni tanto ne diceva una delle sue, poi tornava al suo posto, silente ma progettuale lavorava sul colpo di teatro finale.
E quasi ci riesce.
E' lui che sta lavorandomi ai fianchi come non mai negli ultimi due anni. E' ritornato a farmi pensare al treno, alle corde annodate, a gesti ultimi.
Ma per fortuna, questa volta, gli altri fratelli provano mettersi nel mezzo. E probabilmente, un po' tutti insieme, qualcosa riusciremo a fare e magari far provare a lui l'effetto tritacarne delle ruote ferrate.